Il capezzolo introflesso è una condizione in cui il capezzolo si ritrae all'interno dell'areola invece di sporgere verso l'esterno. Si stima che colpisca circa il 10% delle donne e il 3% degli uomini.
Può essere presente dalla nascita o svilupparsi successivamente a causa di vari fattori, come l'invecchiamento, i cambiamenti ormonali, la gravidanza, l'allattamento, le infezioni, i traumi o i tumori.
Che cosa può indicare la presenza di un capezzolo introflesso?
Il capezzolo introflesso non è necessariamente un problema di salute, ma può causare disagio estetico, difficoltà nell'allattamento o un aumentato rischio di infezioni. Inoltre, in alcuni casi può essere un segno di una patologia sottostante, come il cancro al seno. Per questo motivo, è importante consultare un medico se si nota un cambiamento improvviso nella forma o nella sensibilità del capezzolo.
Esistono diversi gradi di introflessione del capezzolo, che vanno dal lieve al severo. Il grado di introflessione dipende dalla presenza e dalla gravità di alcune anomalie dei tessuti del seno, come:
• la fibrosi: una formazione eccessiva di tessuto connettivo che rende il seno più rigido e meno elastico
• la retrazione dei dotti galattofori: i canali che trasportano il latte dal seno al capezzolo si accorciano e si contraggono, tirando il capezzolo verso l'interno
• l'aderenza dei dotti galattofori: i canali si attaccano tra loro o alla parete del seno, impedendo al capezzolo di sporgere.
A seconda del grado di introflessione, il capezzolo può essere:
• Evertibile: quando riesce a sporgere spontaneamente o con una leggera pressione sul seno
• Occultabile: quando sporge solo a seguito di una forte pressione sul seno o con la stimolazione
• Invertibile: quando non si sporge mai, nemmeno con la pressione o la stimolazione.
Il capezzolo introflesso si può trattare?
Il trattamento del capezzolo introflesso dipende dalla causa, dal grado e dalle conseguenze della condizione. In alcuni casi, non è necessario alcun trattamento, ma solo una corretta igiene e cura del seno. In altri casi, si possono utilizzare dei dispositivi o delle tecniche per aiutare il capezzolo a sporgere, come:
• le coppette formacapezzoli: sono delle piccole ventose che si applicano sul seno e creano un'aspirazione che tira il capezzolo verso l'esterno. Si possono usare per facilitare l'allattamento
• le protesi mammarie: sono dei dischetti adesivi che si attaccano al capezzolo e lo mantengono in posizione sporgente. Si possono usare per migliorare l'aspetto estetico o per facilitare l'allattamento
• il piercing al capezzolo: è una perforazione del capezzolo che lo rende più sensibile e sporgente. Si deve fare con cautela e sotto controllo medico per evitare complicazioni
• la Hoffman technique: è un esercizio che consiste nel pizzicare delicatamente il seno tra il pollice e l'indice e tirarlo verso l'esterno. Si deve ripetere più volte al giorno per allungare i dotti galattofori.
Se questi metodi non sono efficaci o non sono desiderati, si può ricorrere alla chirurgia. Esistono diverse tecniche chirurgiche per correggere il capezzolo introflesso, che variano a seconda del grado di conservazione della funzione e della sensibilità del capezzolo. Alcune tecniche prevedono il taglio e la sutura dei dotti galattofori, altre la loro preservazione. La scelta dipende dalle preferenze e dalle aspettative del paziente.